CAMPERANDO

Area camper di Ferrara: più che far ridere gli stranieri, qui non ci resta che piangere tutti insieme…

26 dicembre 2019 – AGGIORNATO IL 9 GENNAIO 2020 – Ferrara. Splendida città. Per visitarla in camper, c’è una comoda area di sosta ai margini del centro storico. Una tragedia. E ora vi spieghiamo perché. È Santo Stefano e decidiamo all’ultimo momento, come è giusto che sia avendo un camper, di fare rotta verso Ferrara. I preparativi minimi, sono quelli soliti, e sono solo due: cercare l’area dove dormire (arrivando la sera con il buio preferiamo fare una ricerca prima) e tracciare l’itinerario. Per il primo ci affidiamo a Park4night, e dopo avere valutato diversi parcheggi decidiamo che per la città è meglio fermarsi in un’area di sosta, anche perché quella di Ferrara (l’unica che c’è, in via Rampari di San Paolo) è in una posizione davvero comoda. E così mettiamo l’indirizzo in Google Maps e partiamo tranquilli.

L’arrivo all’area di sosta è surreale: il navigatore ci porta all’ingresso senza problemi, ma tirando giù il finestrino per prendere il biglietto scopriamo che… il biglietto non c’è! La macchinetta ci chiede invece di mostrare una tessera con un codice a barre. Cerchiamo informazioni, ma nel raggio di un centinaio di metri non ce n’è traccia. All’ingresso, beffardo, un semaforo verde ci invita ad avvicinarci alla sbarra, dove una freccia verde si trasforma immediatamente in un disco rosso. Entrare non si può.

Per fortuna sulla colonnina della sbarra ci sono in grosso due numeri telefonici da chiamare in caso di necessità. È il 26 dicembre, quindi basta chiamare il numero riservato alle chiamate notturne e festive per… restare in attesa infinita di operatori che evidentemente sono in vacanza e non certo pronti a rispondere alle chiamate di chi ha bisogno (ma se la sbarra per caso non si aprisse per chi invece deve andare via, che succederebbe?). Pensiamo che forse c’è qualche esercizio commerciale lì vicino che vende biglietti per l’ingresso, ma la nostra passeggiata non dà alcun frutto: intorno all’area non c’è nulla di aperto.

Nei cinque camper presenti all’interno (che ha una trentina di posti) non c’è nessuno, così decidiamo di aspettare un po’. Per fortuna dopo una decina di minuti rientra un simpatico collega camperista toscano che ci spiega l’arcano: l’area è accessibile esclusivamente dopo prenotazione e pagamento online con carta di credito. La mail che viene inviata via posta elettronica come ricevuta va stampata, in modo da presentare in ingresso un QR Code che finalmente apre la sbarra.

Su Falkor abbiamo tanta tecnologia, ma non una stampante. Decidiamo di rischiare e di fare tutto via smartphone, con il dubbio che il lettore di codici non riesca a leggere lo schermo del telefono. Il piano è che se non dovessimo riuscire a entrare dormiremmo all’ingresso dell’area e l’indomani chiameremmo nuovamente l’assistenza. Per fortuna, invece, il codice funziona. Per trovare il sito su cui fare prenotazione e acquisto dobbiamo usare la ricerca con Google, arrivando così a  http://ferraratua.it/camper.

La home page è pensata anche per i cellulari, mentre dal modulo di registrazione in avanti (perché per prenotare e acquistare la sosta bisogna anche diventare utenti registrati) l’interfaccia è ottimizzata per i computer. E il sito è solo in italiano… Troviamo la conferma che le tariffe sono accettabili: 5 euro per 12 ore, 10 euro per 24 ore. Ma ci sono due cose di cui tenere conto: tutti i servizi vanno pagati a parte (esclusivamente con monete), dall’elettricità al carico dell’acqua potabile, dallo scarico delle acque grigie allo svuotamento della cassetta WC; e i 5 euro per 12 ore sono a fasce orarie fisse, ovvero da mezzanotte a mezzogiorno e da mezzogiorno a mezzanotte. Il che significa che una giornata di visita effettiva, che tipicamente inizia con l’arrivo la sera e la partenza due mattine dopo, non si pagano 15 euro come sarebbe logico, ma 20 euro. E con una tariffa del genere i servizi a parte cominciano a essere cari…

Una volta sistemati nell’area, dopo avere perso circa un’ora tra ricerca, attesa e pagamento, abbiamo ovviamente dato assistenza ad altri due camperisti che, spaesati come noi, non sapevano cosa fare. Non avendo carta di credito non hanno potuto pagare come noi, ma sul sito si legge che è possibile recarsi al “front office” (chiamarlo “ufficio per il pubblico” sembrava brutto… e queste sono le uniche parole in inglese che troviamo sul sito: i turisti stranieri ringraziano) di via Kennedy 6/8, dove è possibile pagare con Bancomat (niente contanti). L’ufficio si trova a circa 650 metri dall’area di sosta e i nuovi arrivati vi si sono recati con fiducia. Non li abbiamo mai più visti.

Con il dubbio che potessimo trovarci in un novello “Triangolo delle Bermuda”, dove persone e veicoli svaniscono senza lasciare traccia, dopo cena decidiamo di andare a esplorare la via Kennedy. Qui, così come vicino all’area di sosta, c’è un enorme parcheggio per auto, con tanto di limitatori di altezza per impedire l’ingresso ai camper, dove si paga in modo tradizionale: biglietto e poi cassa. Ma di personale in ufficio non v’è traccia, essendo giustamente giorno festivo. E alle casse automatiche non è possibile pagare la sosta dell’area camper.

Che dire? Potremmo non aggiungere altro. Basta lasciar parlare le recensioni su Park4night, soprattutto quelle dei turisti stranieri (le trovate qui), ma ci resta la profonda amarezza di vedere la malagestione tutta italiana, che spinge il camperista verso altri lidi e che ci fa fare figure da cioccolatai con chi vorrebbe visitare il nostro Bel Paese. Eppure, al di là delle incredibili modalità di prenotazione e pagamento, basterebbe mettere un cartello con un’adeguata informazione in più lingue per mitigare il disagio. Cosa abbiamo ricavato da questa esperienza? La prossima volta a Ferrara sosta libera…

AGGIORNAMENTO DEL 9 GENNAIO 2020

Dopo la nostra esperienza nell’area sosta camper di Ferrara siamo stati contattati da Luca Cimarelli, amministratore di Ferrara Tua, la società che gestisce l’area in concessione. In carica da soli due mesi, Cimarelli ci ha confermato di avere già ricevuto diverse segnalazioni in merito al funzionamento del servizio. Scusandosi con noi, e con tutti i camperisti, ci ha spiegato che le modalità attuali sono state scelte dalla precedente amministrazione comunale per cercare di risolvere il problema dell’utilizzo dell’area da parte di Rom non autorizzati.

Conscio del fatto che di base manca un’adeguata informazione, si è impegnato a realizzare in breve tempo un’infografica in due lingue da esporre all’ingresso. La sua intenzione è anche quella di migliorare la comunicazione attraverso il sito e, in futuro, offrire la possibilità di pagamento immediato con Bancomat direttamente all’entrata e tramite l’app per smartphone.

Questo va però visto in prospettiva, perché l’intera area a parcheggio, quindi non solo quella dedicata alla sosta dei camper, sarà oggetto di un’opera di riqualificazione che non prevede più uno spazio per i veicoli ricreazionali. L’impegno è quello di identificare in tempi ragionevoli una nuova area, possibilmente ancora vicina alle mura antiche, dove dare ospitalità al turista itinerante. La responsabilità delle scelte sarà ora della nuova amministrazione, in carica dalla scorsa estate. Perché l’unica cosa certa è che l’attuale area di sosta sparirà entro pochi mesi e non si sa quando se ne vedrà una nuova in funzione. Ferrara, splendida città, merita sicuramente un approdo adeguato per tutti noi camperisti.

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INFORMAZIONI SULL'AUTORE / ABOUT THE AUTHOR

Paolo Galvani

Nato nel 1964, è giornalista professionista dal 1990 e imprenditore dal 2007. Si occupa di tecnologia dalla fine degli Anni '80, prima come giornalista poi come traduttore specializzato, e da circa tre decenni ama girare in camper. Dalla fine di maggio del 2019 è diventato "fulltimer". A luglio 2019 ha lanciato il blog seimetri.it.

Born in 1964, he has been a professional journalist since 1990 and an entrepreneur since 2007. He has been involved in technology since the end of the 1980s, first as a journalist and then as a specialized translator, and for about three decades he has loved traveling in a motorhome. Since the end of May 2019 he has become a "fulltimer". In July 2019 he launched the blog seimetri.it

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